HomeAmbienteTribulaun, “cenerentola” delle Dolomiti

Tribulaun, “cenerentola” delle Dolomiti

Tribulaun, “cenerentola” delle Dolomiti

Il Tribulaun si erge, con eleganti e ardite linee, sulla cresta spartiacque di confine tra Italia e Austria, a poche centinaia di metri in linea d’aria dal Passo del Brennero, nel gruppo delle Alpi Breònie di Ponente. Si tratta di uno scoglio nobile di pura dolomia, di una bellezza così superba da essere considerato non a torto come il “Cervino delle Alpi Orientali”. Pur avendo avuto un ruolo di primo piano nella scoperta e nell’identificazione geologica delle Dolomiti, il Tribulaun a tutt’oggi non fa parte del Patrimonio Universale dell’Umanità che l’UNESCO ha riconosciuto alle Dolomiti.

Si tratta di una dimenticanza grave, alla quale sono in molti a chiedere di porre rimedio.

 

Qual è il legame che unisce in modo così profondo il Tribulaun alle Dolomiti?

Il termine Dolomiti deriva da Déodat de Dolomieu, nobile francese nato nel 1750 a Dolomieu, nel Delfinato. A 25 anni inizia una serie di viaggi durante i quali si dedica, tra le altre cose, allo studio della mineralogia. Tra il 1789 e il 1790 compie alcune escursioni tra le montagne del Tirolo. Ed è proprio ai piedi del Tribulaun e nei pressi di Salorno che raccoglie alcuni minerali che rassomigliano in tutto al calcare ma che, a contatto con acido cloridrico, non producono la stessa reazione chimica. Dolomieu affida i suoi campioni di roccia a Nicolas de Saussure, esperto di mineralogia: questi accerta che si tratta di un minerale nuovo, costituito da bicarbonato di calcio e magnesio. Dolomieu propone allora per il suo minerale il nome di Tyrolensis, che scarta però quando viene a sapere che questo minerale non si trova solo in Tirolo. Lo ribattezza con il nome di Saussurite, in onore del padre di Nicolas de Saussure, primo salitore del Monte Bianco. Ma è proprio Nicolas de Saussure che, nel 1792, dà alle stampe un articolo dal titolo “Analisi della dolomia”, attribuendo per la prima volta il nome di dolomia alla pietra ricevuta, in onore del suo scopritore.

Onore allo scopritore, onore universale alle Dolomiti, ma chi si è dimenticato del Tribulaun?

di Fabio Cammelli

Share With: