Uno dei settori economici più a rischio causa il riscaldamento globale è sicuramente quello sciistico
Quest’anno la stagione invernale è stata “salvata” da abbondanti nevicate. Tuttavia non possiamo ignorare un dato preoccupante: uno dei settori economici più a rischio causa il riscaldamento globale è sicuramente quello sciistico.
Arno Kompatscher, Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano e Assessore all’economia, innovazione ed Europa, nel cui ambito ricade la delega al turismo, ci offre un quadro d’interventi atti a mitigare il problema.
Quali strategie o innovazioni turistiche intendete concretizzare affinché il mutamento climatico, anziché creare un danno alle future stagioni invernali, possa risultare un’opportunità sia a livello di destinazione che di business?
Il cambiamento climatico è un processo in atto e i suoi effetti sono innegabili. Sappiamo che andrà a influire sulle nostre vite e, da territorio con una spiccata vocazione turistica, siamo consci che cambierà il nostro modo di concepire le stagioni, specialmente per quanto riguarda quella invernale, che potrà avere un forte impatto sull’offerta turistica, soprattutto considerando che su questo territorio essa è stata tradizionalmente legata a doppio filo agli sport invernali.
Abbiamo quindi studiato attentamente i trend climatici per i prossimi decenni e, fortunatamente, nonostante sia indubbio che le temperature invernali che si registreranno in futuro sulle Alpi saranno più miti rispetto al passato, esse non impediranno la presenza di neve (anche artificiale) almeno su parte del territorio. Gli esperti ci dicono che, secondo i modelli utilizzati per studiare il cambiamento climatico, al di sopra di determinate altitudini i valori del termometro continueranno ad abbassarsi sotto lo zero termico. L’innalzamento della temperatura, inoltre, aumenterà la probabilità di rovesci, che si tradurranno in valle in pioggia, ma sulle alture in abbondanti nevicate.
Chiaramente, nonostante queste rilevazioni parzialmente positive, non abbiamo deciso di ignorare il fenomeno. Al contrario, ci stiamo muovendo su più fronti. Il primo è la sostenibilità ambientale: la Provincia è infatti da sempre attenta all’equilibrio tra uomo e natura, come dimostrano i tanti progetti che vedono questo territorio leader a livello mondiale: penso, ad esempio, al sistema di certificazione Casa Clima. Nell’ambito della sostenibilità del turismo invernale, stiamo da tempo incentivando il trasporto pubblico di tutti gli utenti. Siamo molto attivi anche per assicurarci di limitare il più possibile l’impatto ambientale dell’innevamento artificiale stesso. Le nuove tecnologie permettono di innevare le piste con un consumo assai minore di acqua ed energia rispetto a quanto non fosse necessario in passato, pur garantendo in tempi rapidi la produzione di neve per circa l’80% dei nostri impianti sciistici. Le nostre più celebri stazioni per la pratica degli sport invernali rimarranno pilastri della nostra offerta turistica invernale anche nei prossimi decenni, nonostante il cambiamento climatico.
Certo, per ragioni climatiche e logistiche, stimiamo che un 20% degli impianti non potrà più contare in futuro su sicure nevicate. Si tratta soprattutto di piccole strutture, per le quali si apriranno però nuovi orizzonti di offerta turistica.
Sappiamo che non vi è attualmente una crescita nei praticanti degli sport invernali, al contrario. Registriamo, però, allo stesso tempo una netta crescita della voglia di godere della montagna in inverno. Una montagna non legata quindi alla sola pratica sportiva, ma scelta per fare passeggiate, godere dei suoi magnifici paesaggi, assaporare ottima gastronomia e mantenere un salutare contatto con la natura anche nei mesi più freddi. Come abbiamo sperimentato negli scorsi anni, durante i quali le precipitazioni nevose sono scarseggiate, i piccoli impianti sanno soddisfare appieno – come del resto fanno in estate – questa nuova domanda. Anziché essere dismesse, quindi, le strutture cambieranno le loro funzioni in armonia con le nuove condizioni ambientali e aiuteranno il sistema turistico dell’Alto Adige-Südtirol a differenziare la propria offerta, stando sempre al passo con i tempi e con le richieste e i desideri dei nostri ospiti.