Le Dolomiti? Sosteniamo un approccio unitario
Solo se le politiche sulle Dolomiti diventeranno più omogenee potremmo dire di aver vinto la sfida che l’UNESCO ci ha, indirettamente, consegnato a Siviglia il 26 giugno del 2009
Mauro Gilmozzi
Assessore alla Provincia autonoma di Trento
È iniziato con Mauro Gilmozzi, già assessore all’Urbanistica nella XIII legislatura della Provincia autonoma di Trento (2003-2008), l’iter di candidatura che ha poi portato, felicemente, alla prestigiosa dichiarazione delle Dolomiti quali Patrimonio dell’Umanità.
“Il punto sta nella capacità dei singoli territori di ‘cedere potere’, che non vuol dire abdicare alla funzione amministrativa, ma favorire un approccio unitario delle politiche per connotare il territorio dolomitico come unico. Questo non solo per la straordinaria bellezza paesaggistica e l’eccezionale
importanza geologica ma, anche, elevando unitariamente le caratteristiche di attrattività economica e sostenibilità. È la Fondazione il luogo del confronto per valorizzare l’unitarietà delle Dolomiti. È l’organo preposto ad attuare, attraverso azioni congiunte con tutti i vari attori dei territori, le politiche per un governo unitario”.
Dunque assessore Gilmozzi, la Fondazione Dolomiti ha un ruolo decisamente centrale? “Come ho recentemente ribadito anche con un intervento al 64° Trento Film Festival, siamo riusciti a costruire un organismo, la Fondazione, che riesce a esprimere la strategia e la visione, quindi a essere la testa di un sistema che poi, attraverso i progetti delle reti funzionali a livello locale, sa dare risposte concrete” afferma con risolutezza l’Assessore. “Il Consiglio d’Amministrazione, ai quali partecipano gli assessori competenti in materia di ambiente delle cinque Province e delle due Regioni dolomitiche, è il timone di una società e, in questo caso, della Fondazione. Dunque, è dentro quell’assemblea e dal confronto con gli amministratori di ciascun territorio che si forma la visione politica complessiva. Ora è giunto il momento di un cambio di passo, uno scatto in avanti per permettere alle Dolomiti di cogliere le tante opportunità che l’UNESCO ci ha consegnato su un piatto d’argento”.
Fausta Slanzi