Carolina Kostner
Una dea sul ghiaccio
L’abbiamo vista e possiamo scriverlo: “Le luci sono soffuse e lei fa il suo ingresso. La musica si diffonde nello stadio, nonostante ciò il suono inconfondibile delle lame che affondano nel ghiaccio arriva nitido alle nostre orecchie. La guardiamo pattinare, leggera. Una dea. Il vestito le avvolge le cosce e le estremità sbattono nell’aria come vele nella tempesta. Il suo corpo elegante si stacca in volo, con grazia, per poi ritornare a toccare il ghiaccio che diventa polvere, si solleva, e le avvolge le gambe, su fino al busto. Non si percepisce un sospiro nello stadio. Un incanto, che nessuno vorrebbe smettere di guardare.” Grazie Carolina.
Tutto ciò che abbiamo potuto ammirare è frutto di una grande passione, d’impegno e tenacia. Come ci conferma Carolina in quest’intervista.
Il pattinaggio artistico su ghiaccio deve essere una disciplina sportiva particolarmente impegnativa: forza, eleganza, coraggio e una grande capacità interpretativa pare siano gli elementi base per puntare al successo. Ci fornisce un’idea su cosa significhi prepararsi a un appuntamento internazionale?
L’impegno per raggiungere qualsiasi risultato è enorme: allenamenti continui, sudore, fatica e sacrifici. Ma tengo a precisare che l’impegno che porta a un qualsiasi appuntamento legato alla mia attività, esibizione o gara, merita tutto il viaggio dal primo all’ultimo istante.
Dalle tue presentazioni, sia quando interpreti musiche classiche o ritmi moderni, esce trionfante la grazia, l’eleganza. Si rimane affascinati dalla tua completezza, sei tutt’uno con il ghiaccio sul quale pattini. Per raggiungere quest’obiettivo è stato tutto “naturale”, patrimonio del tuo essere, o ha implicato un percorso specifico?
Io credo che una componente innata ci sia dentro di me; delle volte mi sembra di essere stata destinata a questo sport. Però è chiaro che gli anni di allenamento, la dedizione, la crescita personale e non solo tecnica sono tutti ingredienti fondamentali che vanno ad aggiungersi alle doti personali di ciascuno. Un fiore, se pur potenzialmente bellissimo e unico, va curato, annaffiato, amato, fatto crescere. Ecco, così è anche nella vita di ciascuno e nello sport.
A voi atleti d’èlite rimane tempo e serenità da dedicare alla vita privata?
Di certo la mia attività implica una serie di sacrifici soprattutto legati alla lontananza dagli affetti più cari, dalla famiglia e dagli amici. Ma, nel contempo, è proprio da loro che deriva la mia forza più grande: quella di non mollare, di coltivare la mia passione e di perseguire i miei obiettivi. La mia famiglia, in particolare, mi è sempre accanto, anche quando sono lontana e questo mi da grande serenità nell’animo. E poi devo anche dire che mi considero molto fortunata, perché girando il mondo ho avuto l’opportunità di conoscere tante persone e ho tanti amici che mi capita quindi di incontrare al mio passaggio in questo o quel paese.
Il vostro sport è appetibile ai giovani? Alle tue spalle si coltiva un discreto ricambio qualitativo?
Assolutamente si, il pattinaggio è uno sport non solo appetibile, ma anche stimolante, emozionante per le nuove generazioni. Il mio sogno è quello di vedere molti più giovani legarsi a questo sport e che l’Italia possa continuare a coltivare talenti. Ma soprattutto, trovo che, come tutte le attività sportive, abbiano un grande potere educativo di cui c’è tanto bisogno. Far comprendere alle nuove generazioni l’importanza dell’impegno, della passione, del sacrificio e soprattutto capire che è il percorso la cosa più importante, non tanto il punto di arrivo.
Quali sono i tuoi più immediati obiettivi? Finito il periodo agonistico rimarrai legata a questo mondo che senza dubbio ti ha dato tanto ma ti ha anche trasferito amarezze?
In ogni professione ci sono momenti di gioia e momenti di delusione, ma fa parte della vita e non è certo qualche difficoltà che può fermare una persona dal coltivare i propri sogni. Il ghiaccio e il pattinaggio sono il mio mondo e non riesco a vedere un momento in cui questo rapporto s’interromperà. Nel futuro, cambieranno le modalità, ma il pattinaggio artistico continuerà a essere parte integrante della mia vita professionale.
Si ringrazia Werner Putzer per la realizzazione dell’intervista.
© Photo Franco Valle – Ghiaccio Spettacolo