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Parco delle Dolomiti Friulane

Parco delle Dolomiti Friulane

Immersi nella natura, dove osano le aquile

Un angolo di Paradiso incastonato tra le province di Pordenone e Udine: è il Parco naturale delle Dolomiti Friulane che propone anche per l’estate 2016 una lunga serie di appuntamenti che mirano a coniugare la conoscenza del territorio e il rispetto del wilderness che lo contraddistingue. Si va dalle escursioni più classiche al canyoning – sfruttando siti considerati tra i più suggestivi del Vecchio Continente – dall’arrampicata (nei luoghi resi famosi dalle gesta dell’idolo di casa, lo scrittore, scultore e sportivo ertano Mauro Corona) all’ecoclimbing, per arrivare all’alpinismo vero e proprio. Tra le mete più ambite la conquista del Campanile di Val Montanaia, simbolo stesso dell’area protetta assieme all’aquila, rapace che domina incontrastato le vette di tutta la zona e che assieme al ritorno recente dell’orso fornisce la misura di quanto la zona abbia ritrovato la propria straordinaria naturalità. Tra le tante proposte originali c’è anche la possibilità di cimentarsi con phototrekking, geotrekking, mountain bike, passeggiate notturne ed escursioni crepuscolari.
Per favorire la conoscenza dei percorsi, il Parco mette a disposizione personale specializzato – e guide certificate – tanto nella propria sede di Cimolais quanto nei Centri visite che si trovano in ognuno dei comuni in cui l’area protetta si estende. Tra le grandi novità di quest’anno la possibilità di esplorare una grotta da leggenda, il “Landre Scur”, ovvero la principale cavità del Friuli Occidentale. Si tratta di un antro conosciuto da tempi immemorabili e rappresenta la porta di accesso a un vasto mondo sotterraneo tuttora non completamente perlustrato nonostante gli speleologi lo stiano mappando da oltre mezzo secolo, completando un censimento di oltre cinque chilometri di reticoli e percorsi tortuosi e labirintici. L’occasione è unica poiché il Landre Scur sorge non distante da un’altra pietra angolare dell’area protetta: le “Orme di dinosauro” di Casera Casavento che testimoniano la presenza del mitico animale prima dell’estinzione.

Motivo ulteriore per raggiungere le montagne pordenonesi e immergersi in un panorama mozzafiato, che comprende anche la Vecchia strada della Valcellina e la visita all’omonima forra, grazie anche a un trenino elettrico che conduce pure bambini e famiglie ad ammirare uno degli orridi più suggestivi dell’arco alpino. Punta di diamante del Parco è infine Forni di Sopra: una località che non ha bisogno di presentazioni e che sebbene disponga di un patrimonio naturale di rilevanza assoluta ha saputo rinnovare costantemente la propria offerta promozionale e ricettiva, che oggi annovera anche l’adrenalinico “Parco avventura” e la possibilità di inerpicarsi lungo i sentieri e verso i rifugi con le e.bike a pedalata assistita.
Il tutto, come recita il claim del Friuli Venezia Giulia, “Ospiti di gente unica”.

INFO: www.parcodolomitifriulane.it

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