Armonie Alpine

Ogni forma d’arte è l’espressione più elevata che l’uomo mette in atto per uscire da se stesso e accogliere gli altri all’interno delle proprie opere. Molti artisti hanno tratto ispirazione dalle Dolomiti, testimoniando attraverso i loro lavori la vita di queste montagne.

La contemplazione di un quadro, l’ascolto di una sinfonia o la lettura di una poesia possiedono il potere di condurci nel preciso attimo in cui l’estro dell’uomo le ha fissate nel tempo, offrendo all’umanità di beneficiare di un dono unico e irripetibile. Testimonianze che alle volte scompaiono. Questo è quanto accaduto a un libretto pentagrammato dei primi del novecento (i brani sono molto più antichi), ritrovato qualche anno fa da una studentessa nel Comune di S. Vito di Cadore, contenente un centinaio di “ballabili” inediti d’esclusivo interesse etnomusicale. In seguito sono emersi altri tre documenti provenienti da famiglie cadorine emigrate alla fine dell’800 in America del Nord. Queste melodie “recuperate” hanno dato l’imput a musicisti di vari gruppi veneti, trentini e sudtirolesi di riunirsi e suonare insieme. È nata così l’Orchestra Popolare delle Dolomiti e il prezioso CD (Concier di Testa, 2014), nome ispirato da uno dei brani rintracciati, che non solo ha portato a nuova vita una serie di melodie di brioso e poetico tono storico, ma è anche un esempio di come gli abitanti del territorio dolomitico possono collaborare unitamente per “comunicare e custodire” un eden naturalistico e culturale di inestimabile valore, consegnando alle generazioni future un Bene autentico.